Negli ultimi tempi, le sfilate e le passerelle hanno presentato il minimalismo attraverso capi e accessori dal design essenziale, progettati per resistere alle mode passeggere. L’apprezzamento delle celebrità per il cosiddetto “quiet luxury” (un lusso discreto e sobrio) potrebbe aver avuto un’influenza significativa in questo trend portando alla popolarità di un’ampia selezione di modelli minimal come i classici cappotti lunghi monopetto o a vestaglia con cintura in vita. Scopriamo insieme i vantaggi di scegliere un cappotto minimalista e a cosa prestare attenzione nella scelta.
Com’è fatto e perché scegliere un cappotto minimalista
Un cappotto minimal è un capospalla dal design essenziale e dalle linee pulite, pensato per non passare mai di moda e risultare perfetto in ogni abbinamento. Materiali di alta qualità, come la lana o il cashmere per citare i più classici, completano l’identikit del perfetto cappotto basic.
La palette di colori di questo genere di giacche è, per ragioni di versatilità, generalmente neutra: nero, grigio, beige, cammello, panna o blu sono grandi classici sempre di tendenza e che offono infinite possibilità di combinazione. Il niet assoluto è a texture o pattern (scozzese, pied de poule, eccetera) che legano i capi alle tendenze del momento e limitano inevitabilmente gli abbinamenti. Volendo interpretare rigorosamente la filosofia minimalista, per la stessa ragione, cappotti e capispalla dovrebbero rinunciare a qualsiasi finitura o dettaglio (come spille e bottoni gioiello) che non sia strettamente funzionale. I capi minimalisti sono, insomma, capi senza fronzoli e che sollevano ogni giorno dallo sforzo – anche cognitivo – di scegliere cosa mettere e come abbinare i capi selezionati. Un cappotto nero dal taglio classico, del resto, sta bene sia sopra a un completo giacca e pantalone più formale e sia indossato con jeans e anfibi per un look più casual. Se di buona fattura un cappotto cammello a vestaglia si (ri)indossa per anni sopra un tailleur nelle stesse tonalità per un risultato finale raffinato o abbinato a uno slip dress in seta se si vuole essere più alla moda.

Come scegliere il cappotto classico
Se non mancano le ragioni per includere un cappotto minimal nel proprio capsule wardrobe per la stagione fredda ci sono regole precise che assicurano di scegliere il cappotto giusto. La prima è tenere conto della propria silhouette. Chi ha fianchi larghi, ad esempio,
potrebbe optare per un cappotto con taglio ad A, mentre una vita stretta è maggiormente valorizzata da un cappotto a clessidra. Un fisico androgino e con curve accennate, invece, è perfetto per indossare un cappotto dal taglio a uovo. Il secondo elemento a cui prestare attenzione è la scelta del colore, tenendo conto di cosa valorizza di più incarnato, occhi e colore dei capelli. Secondo l’armocromia, infatti, anche un semplice cappotto blu può dare più luce alla figura, se scelto nel giusto punto di blu. I tessuti, infine, andrebbero scelti tenendo conto della qualità certamente ma anche delle occasioni in cui si indosserà il cappotto. Un cappotto in lana e cashmere è ideale per temperature rigide ma potrebbe non essere la scelta ottimale se nella propria zona i giorni di pioggia sono molto frequenti. In questo caso, un cappotto in tessuto tecnico impermeabile potrebbe sicuramente essere un’opzione più indicata.
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